Non sono le nostre capacità a mostrare ciò che siamo veramente : sono le nostre scelte. E prima ancora i desideri.

di Rosarita Cipriani

sceltaMentre seguivo distrattamente il film Harry Potter, la mia attenzione è stata improvvisamente catturata da una frase che ho integralmente riportato nel titolo, una frase che ha attivato alcune riflessioni.  Abbiamo la comune abitudine di pensare che siano le nostre capacità a raccontare chi siamo. Se in parte ciò è vero, se è vero che ognuno di noi nasce con un suo peculiare bagaglio di potenzialità che ne fa un essere unico ed irripetibile, è pur vero che questo non basta. Così come uno strumento, pur avendo una sua funzione e quindi un suo valore intrinseco,  acquista significato e importanza in base all’uso che se ne fa, altrettanto è per le nostre capacità, che sono lo strumento di cui disponiamo per “fare”.  Ho già descritto in un precedente articolo,( Porta alla luce i tuoi tesori agendoli, per dare senso al tempo della vita) l’importanza dell’agire le nostre capacità e competenze per dare un senso, colore e persino un’identità alla nostra vita. Ma che si voglia o no, che ne siamo consapevoli o no, ogni nostra azione, dalla più banale alla più impegnativa, è frutto di una decisione e quindi figlia di una scelta. Mi viene alla memoria una riflessione rivoluzionaria che Kierkegaard condivideva nel suo Aut Aut. Il filosofo scriveva:

«la personalità, già prima di scegliere, è interessata alla scelta, e quando la scelta si rimanda, la personalità sceglie incoscientemente, e decidono in essa le oscure potenze»

In questo breve passo è esplicitata un’ipotesi teorica che  sconvolge quanto comunemente si crede: questa ipotesi rappresenta la scelta come  qualcosa che  non è solo operazione volontaria di un soggetto che in esso riversa la sua potenza creatrice e creativa, bensì diviene una condizione in cui la coscienza stessa dell’essere umano si trova involontariamente immersa. Ne consegue che anche il non scegliere è di per sé una scelta: non decidersi significa scegliere di non scegliere, a dimostrare la natura originariamente decidente della struttura umana. La scelta è così la compagnia più “inestirpabile” del cammino umano, una facoltà diversa dalle altre in quanto non può non essere esercitata, un vero fondamento della vita di ciascun individuo.

Decidiamo in ogni momento a cosa prestare attenzione  sia del mondo intorno a noi che  del nostro mondo interiore, dei nostri pensieri. Ogni momento decidiamo cosa fare e cosa non fare, cosa agire subito e cosa rimandare, cosa prendere e cosa lasciare. In ogni momento compiamo delle scelte e ognuno di noi è, che lo voglia o no, il risultato di quelle decisioni prese nel tempo. È questa la nostra grande libertà, ma prima ancora la grande responsabilità che abbiamo rispetto alla nostra vita. Scegliere e decidere ogni giorno, ogni momento della nostra vita: è questo ci fa sentire, anzi, ci fa essere VIVI. È questo che ci permette di proiettarci nel futuro come costruttori del nostro ambiente e dei nostri sogni. La consapevolezza che ogni nostra azione è frutto di una scelta fa si che non ci sentiamo degli automi, prigionieri di una routine che dimentica il senso delle cose. Scegliere ci offre  la possibilità di essere felici, perché ci offre la possibilità di agire in armonia con i nostri pensieri, i nostri propositi, i nostri sentimenti, i nostri desideri. Diceva Gandhi

La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia

Quando non agiamo coerentemente ai nostri principi, ai nostri valori, alle nostre priorità e ai nostri obiettivi, e persino ai nostri desideri, ci sentiamo internamente in conflitto, confusi persino. Quante volte è capitato che la nostra coscienza ci  indichi quali sono le nostre priorità o cosa sarebbe giusto fare, ( ad esempio dedicare del tempo alle persone care, curare la nostra alimentazione, fare attività fisica,occuparci di un progetto che abbiamo a cuore) eppure, presi dal rapimento del momento, prendiamo un’altra strada, non lo facciamo. Ci illudiamo che basti pensarle certe cose perché ciò sia sufficiente per sentirci sulla  via per realizzare i nostri sogni o che tutto questo sia meno importante di altro. Ma  ci stiamo ingannando. Gandhi diceva anche:

Credere in qualcosa e non viverla è disonestà

Pensare qualcosa, credere in qualcosa e non farlo, non agirlo, vuol dire autosabotarsi e questo non può che creare sfiducia in se stessi e confusione sulla propria identità. Non dobbiamo dimenticare che sono i nostri comportamenti a determinare i risultati della nostra vita. Mettere da parte una priorità, rimandare, può sembrarci al momento cosa di poco conto. Ma quelle che crediamo essere piccole cose, piccole trascuratezze o indolenze,possono assumere in realtà grande importanza e avere pesanti ripercussioni sulla costruzione della nostra identità, dei nostri modelli operativi, delle nostre abitudini.

È per questa ragione che è importante che di volta in volta verifichiamo, con grande consapevolezza ed onestà, se ciò che stiamo per fare sia allineato con mente cuore spirito; ascoltarci  e attuare  valori e scopi, regala sempre grande slancio al vivere e un senso di soddisfazione.

Vi siete mai domandati come cambierebbe la vostra vita se  riusciste a diventare completamente padroni delle vostre scelte?

Come me, anche voi vivete,stretti nella morsa di ritmi frenetici e travolgenti, in un mondo pieno di sollecitazioni e che corre veloce, e per questo non sempre vi è facile trovare il tempo per ascoltarvi e per riflettere su ciò che accade intorno a voi e dentro di voi.
Per tutti noi l’ attenzione è principalmente focalizzata sugli impegni da portare a termine, e di conseguenza trascuriamo di porci domande sia sulle scelte che facciamo, sia sulle esperienze che attraversiamo ogni giorno e che invece, pur nella nostra quasi totale inconsapevolezza, costruiscono ciò che siamo.

Eppure, continuamente dentro di noi sorgono emozioni che non possiamo ignorare, e non possiamo ignorarle perché sempre ci avvisano di qualcosa. Sarà certamente capitato anche a voi, ad esempio, di avere la sensazione che certe situazioni della  vita vadano ripetendosi secondo uno schema ricorrente,oppure che il  destino abbia preso una strada diversa da quella che avevate immaginato e voluto. Certe “circostanze” che si presentano nella nostra vita come, ad esempio, rapporti personali complessi o conflittuali, difficoltà a comprendere e ad esprimere noi stessi, scarso controllo su ciò che avviene nella nostra quotidianità, celano in esse segnali che molti intuiscono, ma che per varie ragioni restano, ahimè, troppo spesso inascoltati.

Come si trasformerebbero, allora, le nostre vite se sapessimo non solo prestare loro ascolto, ma anche interpretarli?

Determinare il nostro destino è possibile!
E abbiamo gli strumenti per farlo.

È molto importante, perciò, prestare attenzione a ciò di cui è fatta ogni nostra giornata, perché della stessa cosa è fatta la vita. Ogni giorno, infatti, è la miniatura della nostra vita. Ogni giorno è un passo che compone il percorso di quel meraviglioso viaggio che è la vita. E  in ogni viaggio, la bellezza non è nella meta, ma nel viaggio stesso.

Proviamo allora a domandarci: ” Come è stato il mio giorno oggi? Se tutti i giorni fossero come oggi, dove andrebbe o come sarebbe la mia vita?”

” Come dovrebbe essere la mia giornata perché io possa dire che sto realizzando me stesso?”

Credo che una buona “strategia” per costruire consapevolmente la tua vita “ideale” sia iniziare col pensare come vorresti che fosse il tuo giorno ideale, con l’augurio che

Possano le tue scelte riflettere le tue speranze, non le tue paure                                                               Nelson Mandela

Informazioni su Rosarita Cipriani

Professional gestalt counselor, svolge attività privata presso il suo studio; separata, madre di tre figlie , si occupa particolarmente di aiutare ed accompagnare le donne nel loro processo di rinascita ed evoluzione post separazione.È presidente della cooperativa sociale di inserimento lavorativo " Incontro di Mani",curando progetti di Intelligenza Emotiva nel lavoro di gruppo; Responsabile, per le Marche,dei progetti formativi dell'Associazione Amnis,rivolti alle aziende e alle grandi/piccole comunità. Conduce gruppi di consapevolezza e padronanza emotiva e di pratica del metodo WELL e gruppi di kindness ' counseling per la crescita sociale. Collabora con uno studio di MG ( medicina generale). Ancona, via Brecce bianche 55/a Tel. 3920010081
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