Memorie del mare: una pratica di consapevolezza.

Cammino.
Cammino su quel tratto di spiaggia che reca con sé il ricordo del bacio dell’acqua.
Cammino nella consapevolezza crescente del mio corpo.


Cammino e mi ascolto.


I miei piedi stanchi, trovano ristoro nella fresca morbidezza della sabbia, che cede  lasciandosi sagomare ad ogni mio passo, senza però farmi sprofondare del tutto, sostenendomi piuttosto. Sperimento così la morbidezza della gentilezza, quella gentilezza che si fa accoglienza, sostegno, contenimento, mai smarrimento.


Cammino e mi ascolto.
I miei muscoli vibrano, si tendono, e diventano forza, quella forza calma che segna la mia presenza nel mondo.
Cammino e socchiudo gli occhi mentre avanzo nel silenzio: ed è pace.
Improvvisamente tutto scompare: i pensieri, i dubbi, le  incertezze, le paure e persino i ricordi. Solo io e il mare. Il rumore del mare, il lento fluire del mare, nella quiete di un silenzio.


Ascolto.
Ascolto le mie emozioni, che non sono più figlie dei pensieri o della mente, ma del mio corpo. Lo sono dei miei piedi, che  toccano quell’ umido velluto  mentre  sfiorano conchiglie, sassi e gioiosamente si lasciano bagnare dall’acqua. Sono delle mie gambe che solide mi conducono nella libertà. Sono della mia pelle riscaldata dal sole e accarezzata dalla fresca brezza marina.


Mi fermo e respiro l’immenso.
Quell’immenso cui appartengo, da cui provengo e da cui rinasco  ogni volta che mi fermo ad ascoltare. Così, lentamente, mi immergo nel mare, in quel grande grembo, gravido di vita, che è lì per me.
Lascio allora che il mio corpo sia accolto dall’acqua .Stupore, meraviglia, sorpresa,come un’ onda che mi si muove dentro, mi pervadono mentre mi lascio avvolgere in questo abbraccio infinito. Un senso di fiducia, di sicurezza, di libertà, si impossessa del mio animo e si aprono così a me nuove dimensioni inaspettate che si fanno movimento.

Mi muovo nell’acqua con la stessa fiduciosa pacatezza di un bimbo nel suo caldo liquido amniotico. Ogni movimento dell’acqua, ogni mio movimento nell’acqua, reca in sé qualcosa di ancestrale, richiamando ad uno stato di pura quiete ed armonia.
Sì, appartengo al tutto, a questo tutto. A tutto ciò che è e mi circonda, che è presente ora, qui.
L’acqua mi rigenera, restituendomi alla mia essenza, al suo potere vitale e al suo splendore originale.


Mi muovo senza sforzo, in una fluidità che è danza e armonia gioiosa.
In modo del tutto naturale, trasportata e cullata da un lento fluire, distendo tutto il mio corpo sull’acqua. L’acqua mi insegna la “resa” a quello che c’è così come è. Mi affido consapevolmente all’acqua, al suo instancabile  movimento, ma al tempo stesso mantengo salda la rotta , perché è questo quello che faccio nella vita.


Grazie a questa dimensione di quiete e di accettazione, rinasce  la mia bambina sicura e felice che si apre alla gioia, alla gioia di vivere e alla leggerezza di un sorriso.
Immersa nell’azzurro tra cielo e terra, mi sento in contatto con i quattro elementi della vita fino ad essere proprio io il ponte tra di essi.
Tra la terra, su cui i miei piedi poggiano e questo appoggio dà soliditá al mio immergermi. Il fuoco, che il sole, baciandomi in viso, accende sulla mia pelle. Un fuoco che non consuma, ma dà forza piuttosto, vigore, fiducia, conforto, come una calda carezza.
L’aria, che dà ali ai miei pensieri, che trasporta il mio respiro fino a confonderlo con i respiri di tutti gli esseri viventi. E l’acqua che dà leggerezza e freschezza al mio corpo, perché ad essa posso lasciare tutti miei pesi, affinché li lavi via e mi restituisca la meraviglia e l’innocenza di un bimbo.


Respiro, e tutta la limpidezza del cielo entra in me, mi attraversa  e si riperde nell’azzurro del mare. Sono cielo, sono mare, sono lento fluire: sono tutt’uno con la vita, con l’immensità della vita, in un tempo che non è tempo. E ancora rinasco, rinasco a nuova gioia, ad un nuovo stupore. A un nuovo sentire. Ad un nuovo essere libero e consapevole.

Voglio restare qui, perché è qui che sento tutta la fiduciosa forza propulsiva della vita, nella quiete di una serena accettazione, che non è assenza di azione od intenzione, ma piuttosto consapevolezza e presenza.


La me che esce dall’acqua, non sarà la stessa che vi è entrata.

Per chi volesse lasciarsi guidare in questa visualizzazione, qui di seguito può trovare il file audio. Potete ascoltare questo audio mentre siete realmente al mare. O seduti nel vostro salotto, ad occhi chiusi, dopo aver rilassato mente e corpo prendendo contatto con il vostro respiro.

Informazioni su Rosarita Cipriani

Professional gestalt counselor, svolge attività privata presso il suo studio; separata, madre di tre figlie , si occupa particolarmente di aiutare ed accompagnare le donne nel loro processo di rinascita ed evoluzione post separazione.È presidente della cooperativa sociale di inserimento lavorativo " Incontro di Mani",curando progetti di Intelligenza Emotiva nel lavoro di gruppo; Responsabile, per le Marche,dei progetti formativi dell'Associazione Amnis,rivolti alle aziende e alle grandi/piccole comunità. Conduce gruppi di consapevolezza e padronanza emotiva e di pratica del metodo WELL e gruppi di kindness ' counseling per la crescita sociale. Collabora con uno studio di MG ( medicina generale). Ancona, via Brecce bianche 55/a Tel. 3920010081
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